Il 7 ottobre 2020 è stato emanato dal Governo il Decreto Legge n. 125, contenente alcune misure urgenti finalizzate al contenimento della diffusione dell’epidemia da Covid-19. Tra queste, vi è la proroga sino al 31 gennaio 2021 dello stato di emergenza, che era in scadenza al 15 ottobre 2020.

Questa decisione ha conseguenze dirette sulla gestione dei rapporti di lavoro e, in particolare, in materia di smart working. La proroga dello stato emergenziale infatti comporta automaticamente anche la proroga sino al 31 gennaio 2021 della possibilità di ricorrere al lavoro agile in modalità semplificata.

Sino a tale data, quindi, i datori di lavoro che volessero attivare o proseguire lo smart working non saranno tenuti a stipulare alcun accordo scritto con il lavoratore e potranno effettuare le relative comunicazioni con la procedura semplificata introdotta dal DPCM dell’1 marzo 2020.

Successivamente al 31 gennaio 2021, a meno di ulteriori proroghe dello stato di emergenza, le nuove attivazioni e le prosecuzioni del lavoro agile dovranno essere eseguite nel rispetto di quanto previsto dagli artt. 18-23 L. 81/2017. A questo proposito rimangono valide le riflessioni contenute nel nostro commento del 28 settembre, a cui si rimanda.